Resa del Giappone: il 10 agosto 1945, i sei Grandi del Giappone: Primo Ministro, Ministro per gli Affari Esteri, Ministro dell’Esercito, Ministro della Marina, Capo dello stato maggiore dell’Esercito e il Capo dello stato maggiore della Marina raccolgono per la prima volta la decisione di Hirohito di accettare le condizioni alleate dettate dalla carta di Potsdam e arrendersi.
Per costringere l’Impero alla resa negli ultimi 4 giorni si erano registrate le atomiche di Hiroshima e Nagasaki e l’invasione sovietica della Manciuria. A breve, si annunciava l’invasione alleata del sacro suolo Imperiale.
Il paese era in ginocchio.
La produzione industriale era inesistente. La Marina non esisteva più. L’areonautica poteva contare su poche migliaia di velivoli mal messi e l’esercito rimasto era disseminato nei vari territori senza la possibilità di essere equipaggiato e rientrare in Patria.
La resa del Giappone era inevitabile.
Era evidente che nonostante certe visioni fanatiche di alcuni esponenenti, non era possibile nessuna resistenza logica.
C’era un piano per assalire le truppe di sbarco alleate con attacchi preventivi, massicci, di Kamikaze, ma l’Imperatore li ritenne velleitari.
Partirono così, con la presa d’atto del 10 agosto della volontà imperiale, i contatti che porteranno alla resa del 2 settembre.
Rispetto alle richieste alleate di Potsdam, durissime, che imponevano persino lo scioglimento dell’esercito, i Giapponesi furono irremovibili solo sulla permanenza al potere dell’Imperatore, che alla fine, ottennero.
L’attacco al cuore dell’Asse da parte degli Alleati, partito con l’invasione della Sicilia, era dunque terminato.
La seconda guerra mondiale si chiudeva con 23.000.000 di vittime civili e 22.000.000 militari. Proprio il numero di caduti non militari fu l’elemento differenziante rispetto alla grande guerra. Genocidi, guerra di movimento, le nuove armi aeree con i bombardamenti delle città furono la causa di questa escalation, che portò anche agli azzeramenti delle basi industriali di buona parte dell’Europa e del Giappone.