Scuole medie di un’Italia che cresceva. Un ricordo.

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Scuole medie : è il primo ottobre 1963 ed entra in vigore il decreto legislativo che le stabilisce gratuite e obbligatorie.

Scuole medie. Il segnale che la politica allora colse e diede è chiaro: l’Italia doveva crescere in cultura. Il mercato interno stava cambiando. E il mercato interno poteva crescere solo se la consapevolezza sociale cresceva.

Scuole medie che nascevano. Roba passata. Civiltà. Cultura. Nel mercato e aziendale. Esattamente l’opposto di questa epoca.

Altri tempi. Come ricorda Carlo Gaeta.

LA SCUOLA DI NOI… ANTA
Noi che andavamo a scuola il 1 ottobre, tanto tre settimane in più d’aula non producono certo scienziati. 

Noi che non abbiamo mai portato sulle spalle uno zaino che pesa un quintale pensando che dentro c’è tutto il necessario per la conoscenza e la vita. 

Noi che andavamo a scuola a piedi, con il vento, la pioggia e pure con la neve, senza tante balle, al massimo con la mamma che ci salutava dalla finestra e non dal finestrino del Suv. 

Noi che non avevamo il cellulare in tasca per chiamare mammà ad ogni momento, anche per sapere se è l’ora di fare merenda. Al massimo tenevamo conservato un gettone per telefonare da una cabina. 

Noi che la maestra era come la Madonna… intoccabile! Anche quando ci sgridava e ci metteva dietro la lavagna. Aveva sempre ragione lei e manco andavamo a casa a lamentarci della nota subita perché altrimenti ci toccava qualche altra punizione. Noi che non avevamo i genitori con la chat di classe pronti a fare fuoco e fiamme contro le maestre per difenderci a tutti i costi. I nostri ‘chattavano’ dal balcone con il rischio che quando rientravano in casa più che contro la maestra avevano qualcosina ancora da rimproverarti. 

Noi che con tre libri, un quaderno a righe e uno a quadretti, una matita, una penna e una gomma non eravamo poi così impediti. 

Noi che avevamo in classe il solito bullo che “sistemavamo” di persona senza chiamare in causa i genitori, la scuola, i giornali, la tv o sollevare questioni sociologiche. 

Noi che quando tornavamo a casa da scuola ci leccavamo pure il piatto dalla fame, senza tante storie su ciò che la mamma aveva preparato, fosse pure la trippa coi fagioli. 

Noi che a fine pranzo non avevamo il mano lo smartphone o il videogame ma andavamo in cortile a giocare (per smaltire la trippa ed eravamo tutti belli asciutti) e poi facevamo i compiti e guardavamo la TV dei ragazzi. Se avevamo finito i compiti, altrimenti nisba! 

Noi che abbiamo vissuto intensamente con poche cose ma abbiamo comunque ricordi belli. Indelebili. Di quella vecchia scuola che ci ha permesso di arrivare fino qui, a testa alta. 

 

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