Quanta importanza diamo realmente al tempo presente?
Quanto e come viviamo consapevolmente il nostro qui ed ora?
Ci fermiamo mai a riflettere su quanto sia prezioso il tempo che abbiamo OGGI, adesso, in questo preciso istante? E non ieri o domani. Oggi. Solo e soltanto adesso. Nel pieno del nostro vivere.
Cogito ergo sum recitava il filosofo Cartesio.
“Penso, quindi sono”. Sono. E non ero, sono stato, o sarò. Sono. Esisto e penso, vivo e respiro. Hic et nunc. Qui ed ora.
L’importanza di porre l’attenzione sul nostro presente e sul nostro vivere attuale è una consapevolezza che ci sta scivolando dalle dita.
Viviamo in una società in cui è sempre troppo tardi o troppo presto per pensare al nostro io, ora. Scossi dalla frenesia dell’era contemporanea, viviamo sempre in costante previsione e pianificazione del futuro, del domani, del dopodomani, della settimana a venire.
E così facendo perdiamo il contatto con l’oggi. Con il prezioso momento presente. Che è l’unico e il solo in grado di identificarci come noi stessi. Come esseri viventi e pensanti, che agiscono e respirano. Nell’oggi. Pienamente nel presente.
Perché fagocitati da questa incalzante spirale senza fine, siamo alla costante ricerca di qualcosa che non abbiamo. Ma che potremmo avere. Di qualcosa che non abbiamo fatto. Di quel gesto che non abbiamo compiuto. Ma che potremmo compiere.
Sempre concentrati su quello che potevamo o che potremmo fare, ci lasciamo sfuggire quello che invece possiamo fare ora. Adesso. Senza se e senza ma. Senza rimorsi e senza pianificazioni. Senza aspettative o ripensamenti.
Siamo come strumenti musicali alla continua ricerca dell’accordo perfetto che, in questa spasmodica caccia, si perdono la magica e irripetibile melodia che nasce dal momento.
Quanti istanti perfetti, quanti momenti unici e irripetibili ci lasciamo sfuggire? Attimi che nessun ripensamento sul passato, nessuna pianificazione più perfetta del futuro, potrà darci indietro.
Il tempo corre inesorabile. E per quanto noi possiamo correre, sospinti dalla fretta innata e imposta dalla nostra società, non saremo mai veloci quanto lui. La nostra sfida contro il tempo è come una gara impari tra l’oceano selvaggio e indomito, e il fiume placido. Per quanto quest’ultimo si sforzi di correre verso il mare, non vedrà mai le onde spumeggianti dell’oceano.
E allora perché ostinarsi a correre? Perché affannarsi alla ricerca di qualcosa che non raggiungeremo mai? Quando invece possiamo goderci appieno ogni singolo istante del momento presente. Senza correre. Camminando a braccetto con il tempo che diventerebbe così, non più il nemico da rincorrere e da superare, ma un amico con il quale passeggiare sereni, a passo fermo e deciso, e consapevoli.
Abbracciamo il presente e facciamolo nostro. Assaporiamo l’attimo intenso di un raggio di sole. Del calore più vivo e profondo che brilla vivace sulla nostra pelle. Perché domani questo sole non sarà più lo stesso e non ci illuminerà più allo stesso modo.
Chiudiamo gli occhi e immergiamoci nel vento che soffia verso di noi e che ci porta con sé. Lasciamoci trasportare. Lasciamoci condurre là dove il respiro della natura vuole, là dove forse dovremmo essere.
Assaporiamo il momento presente della carezza del vento. Perché domani forse non potremo lasciarci trasportare. Perché domani forse il vento non soffierà.
Perché domani è un’incognita, ma oggi è certezza.
Perdiamoci nel sorriso di un bambino. Nell’alzare gli occhi al cielo. In un pianto liberatorio. In una risata che squarcia le nuvole. In un urlo che libera il nostro corpo e che lascia viaggiare leggera la nostra mente. In un bacio. In un abbraccio. In un incontro inaspettato che ci sorprende piacevolmente.
Perdiamoci nello scroscio della pioggia sui vetri. Nel canto degli uccellini e nel concerto serale dei grilli. In noi stessi. Nel nostro respiro. In ogni singola richiesta del nostro corpo. Ascoltiamo il suo richiamo. Comprendiamo i suoi bisogni.
Il tramonto di oggi non sarà dello stesso intenso arancione di domani. E ripensare a ieri non ci ridarà mai indietro quel prezioso istante.
In un mondo in cui persino il nostro respiro corre frenetico e sempre spasmodicamente alla ricerca del DOPO, la vera sfida è riprendere il potere e la consapevolezza sul nostro presente.
Francesca Motta