Il Bacio di Klimt: l’amore veste d’oro

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Il Bacio di Klimt: l’amore veste d'oro

Bentornati in un nuovo appuntamento con la nostra “artistica” rubrica. Una preziosa occasione per compiere un viaggio insieme in un mondo senza tempo e senza confini. Un mondo in cui la bellezza non sfiorisce mai, ma vive in eterno. Bentrovati nel mondo dell’arte.

In questo appuntamento parliamo di un dipinto che, oggi più che mai, fa nascere in noi moltissime emozioni. Il solo guardarlo ci riporta a un tempo nostalgico e quasi inafferrabile della nostra esistenza. Quel tempo senza limiti di contatto. Quei giorni in cui abbracciarsi e baciarsi poteva solo fare bene alla nostra anima e non essere una minaccia per il nostro corpo.

Eccolo, il protagonista di oggi:

Il Bacio di Gustav Klimt ~ 1907-1908 ~ Galleria del Belvedere, Vienna

Il Bacio di Klimt: l’amore veste d’oro

Il tempo, qui, in questo dipinto, si è fermato veramente.

Un uomo e una donna, due amanti, si stringono l’uno tra le braccia dell’altra e si perdono in un dolce bacio. Non esistono personaggi secondari, non un paesaggio o una collocazione in secondo piano ben definita o intuibile. Esistono solo loro. I due innamorati. E tutto il resto è nulla. Tutto il resto non esiste.

Klimt immerge il suo dipinto nell’oro. Letteralmente. Ogni tocco di pennello, ogni sfumatura, ogni ombra, è oro.

Sono d’oro gli abiti dei due amanti, lo è la superficie fiorita su cui poggiano, è d’oro lo sfondo, la materia impercettibile e volutamente incomprensibile che li avvolge.

E questa scelta da parte dell’artista, non solo riduce e semplifica il concetto di prospettiva ad una pura bidimensionalità, ma accresce ancora di più l’atmosfera magica e surreale creata dall’innamoramento.

Il Bacio di Klimt: l’amore veste d’oro

Klimt sembra proprio volerci comunicare che quando due corpi si incontrano nel gesto più puro e sincero dell’amore, il bacio, non vi è nulla che possa contare nell’universo degli innamorati. Non ha più importanza come si è vestiti e chi o cosa ci circonda. Conta solo l’altro. Solo e soltanto quell’essere vivente al quale ci stiamo aggrappando anima e corpo. Al quale abbiamo irrevocabilmente ceduto il nostro cuore. E dal quale ora dipende tutto il nostro mondo.

Il Bacio di Klimt: l’amore veste d’oro

È incredibile come in un’opera d’arte tanto reale, che descrive un sentimento e una sensazione così vera: l’amore, il suo creatore sia riuscito allo stesso tempo a inserirvi pochissimi elementi realistici. In questa esplosione di oro, che è Il Bacio di Klimt, soltanto i volti, le mani e le braccia dei due personaggi e i fiori rappresentano gli unici elementi concreti e visivamente riconoscibili dell’opera. Tutto il resto è rappresentativo. Allegorico. Astratto e contemporaneamente così vivo. Immateriale ma percepibile. Tutto il resto nel dipinto di Klimt è volto a raffigurare lo stato di completa estasi in cui si trovano due innamorati quando si perdono in un bacio, in un tocco, nella reciproca vicinanza.

Nel turbinio dorato in cui sono immersi, i due protagonisti della scena di Klimt vengono volutamente differenziati dal pittore, per rendere la comprensione più agevole allo spettatore, dall’aggiunta di simboli specifici all’interno delle loro vesti.

Il Bacio di Klimt: l’amore veste d’oro

L’uomo, infatti, raffigurato con il capo chino, di cui noi vediamo solo la chioma corvina, presenta all’interno del proprio abito degli elementi geometrici rettangolari neri, bianchi e grigi. La donna, al contrario, con il viso totalmente abbandonato a ricevere il dolce bacio dell’amato che stringe tra le braccia, ha una veste ricamata con simboli circolari e dai colori caldi, quasi fossero dei bouquet di fiori stilizzati.

Ogni piccolo particolare dell’artisticità di Klimt è volto a rappresentare l’incontro perfetto, inesorabile e magicamente puro, tra opposti. Colori freddi e distanti con tinture calde e coinvolgenti. Forme spigolose e taglienti con elementi morbidi e malleabili. Ombre e luce. Stabilità e movimento. Uomo e donna. L’uno e l’altra.

Gli opposti che si attraggono. Due entità destinate a incontrarsi e ad incastrarsi alla perfezione. A combaciare per la vita.

Il Bacio di Klimt: l’amore veste d’oro

Dal loro incontro, che scaturisce non soltanto dal più visibile e facilmente intuibile bacio, ma anche dall’intreccio tenero e amoroso delle braccia e delle mani dei due innamorati, sembrano sbocciare i fiori. Gli stessi fiori che ricoprono il prato su cui i due poggiano le ginocchia. L’amore puro e onesto, genuino e dolce, fa sbocciare la vita. Questo il messaggio che Klimt scalfisce tra le tinte dorate e raffinate del suo quadro.

Nel turbinio di estasi amorosa, di appagamento reciproco e di magico abbandono nelle braccia e nei sensi dell’altro, i due innamorati trovano appoggio e ancoraggio nell’unico elemento stabile dell’intera scena: il prato fiorito. Ancora una volta Klimt ci lancia un messaggio. Nell’astrattismo totale dell’amore, nell’universo unicamente bidimensionale degli innamorati, fatto soltanto da lui e lei, il solo e unico altro elemento fisico e concreto sono i fiori, ovvero il frutto del loro amore.

Il Bacio di Klimt: l’amore veste d’oro

Con il suo Bacio, Klimt ci descrive, mettendo da parte la valenza erotica e passionale, secondaria, una scena d’amore che vive nella e della sua dolcezza.

Francesca Motta

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