Chuck Berry: l’uomo che inventò il Rock

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Chuck Berry
Chuck Berry

Chuck Berry. Spesso è impossibile indicare i padri delle rivoluzioni artistiche e culturali. Ce ne sono troppi, fra influenze, tendenze, approssimazioni stilistiche.

Per il rock non è così, le indicazioni sono univoche: il primo anello della catena fu un chitarrista nero,  Charles Edward Anderson Berry, in arte chiamato semplicemente Chuk.

Fu lui a mettere al centro delle canzoni il concetto di chitarra elettrica. Fu lui ad indirizzare il rhythm and blues verso la nuova roba chiamata rock e a rendere protagonisti delle sue canzoni giovani “nuovi” con successi come Johnny B. Goode, Maybellene, Roll Over Beethoven, Rock and Roll Music.

Chuck era nato in un angolo povero di Saint Luis, e in adolescenza aveva vissuto una vita difficile, che gli aveva dato anche il carcere. Fu la musica a trasformarlo, e la sua capacita unica con la chitarra che non passarono inosservate nell’America affamata delle nuove case discografiche.

La carriera di Chuck fu folgorante ma breve, parallela ad un altro genio dell’epoca Daniel Dee Lewis. Una scalata inarrestabile nelle vendite dei dischi durata 3 anni, dal 1955 al 1958, e conclusa con problemi con la giustizia che lo tagliarono fuori per un lungo periodo dal mercato, in un mondo musicale che però ormai viaggiava inesorabilmente sulle strade che Chuck aveva tracciato.

Chuck Berry in quegli anni era l’idolo incontrastato, contemporaneamente, di due adolescenti che sarebbero diventati famosi: John Lennon e Mick Jagger, a dire quanto sia stato fondamentale nella storia musicale del secolo breve quel nero scatenato, nato a Saint Louis, nell’anno della crisi.

 

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