Inaugurazione di San Siro, là, in periferia, dove c’era la campagna, e l’Ippodromo frequentato da re e nobili.
Lo stadio di San Siro, che poi diverrà Giuseppe Meazza, e che dicono potrebbe essere in un qualche modo anche essere oggi demolito, all’inizio è solo la casa del Milan. L’Inter, l’Ambrosiana per nome autarchico, si terrà ancora per un po’ il centro di Milano, e il prestigio dell’Arena.
E’ da questa divisione geografica che le due squadre nell’immaginario classista diverranno una figlia della ricca Borghesia, e l’altra un brand del popolo meneghino.
Lo stadio nuovo del Milan, che era un vero e proprio impianto di proprietà per dirla come si usa oggi, sorge vicino a dov’era la piccola chiesa (San Siro) che per secoli aveva dato il nome alla zona.
Lo Stadio va a riempire con le gradinate e il rettangolo uno spazio vuoto, messo in quel che era il bagnasciuga fra Milano, e la Padania agricola. Sarà l’anello congiungente al centro i Comuni autonomi, come Trenno, che vennero inglobati dalla “grande Milano” Mussoliniana.
San Siro era nato per volontà del presidente rossonero, Piero Pirelli. L’idea era quella di sfruttare il pubblico dei due ippodromi, creando un polo dello sport (anche questa per dirla come si dice oggi).
Cugini e Stacchini sono i progettisti. Creano 4 tribune senza collegamento fra di loro, capaci di contenere fino a 35.000 spettatori. L’impianto diverrà un anello con le congiunzioni fra curve e tribune dal 1935, dopo l’acquisto del Comune.
Poi, a metà degli anni cinquanta, dopo altri lavori strutturali che creeranno il secondo anello e le rampe di salita elittiche, diverrà il terreno su cui Milano scriverà ricordi e leggende del Calcio mondiale.
Alla fine l’impianto milanese muterà ancora, subendo la trasformazione per il Mondiale 1990, con copertura e terzo anello.
Il 19 settembre 1926, lo stadio vive la sua prima partita. Un Derby, con i rossoneri che ospitano i cugini che vengono dal centro. I ricchi vincono 6 a 3.
Nacque così l’impianto dedicato solo al calcio che vivrà i momenti più intensi di tanto sport mondiale. I trionfi europei, i grandi personaggi, la società che cambia.
Un luogo che testimonia che lo sport è uno specchio imprescindibile della nostra società e del suo sviluppo.
O, a volte, involuzione…